Necropoli di S′Elighe Entosu

Delle sette stanze

Scopri il luogo d'interesse.

Immagine principale

Descrizione

Usini, necropoli di S′Elighe Entosu, domus III, detta anche "delle sette stanze", 
neolitico recente (3.800 - 2.900 a.c.)

Nonostante la rilevata scarsità di monumenti megalitici (due soli i nuraghi censiti), il territorio di Usini continuò ad essere intensamente frequentato in età nuragica; successivamente, conobbe alcuni stanziamenti nel periodo di dominazione punica e numerosi furono gli insediamenti al tempo della Roma repubblicana e imperiale. Tracce evidenti di abitati sorti in età punica e romana sono desumibili dai materiali archeologici rinvenuti sul territorio e che risultano ampiamente documentati in località Su "Acchile e sa Cheia", "Pianu ‘e Rughes", "Su Runatolu", "Santa Caterina", "Sas Giorras", "Ruinas" ecc. La romanizzazione del territorio risulta attestata anche dall′esistenza di "diverticula", ossia le diramazioni stradali che nella viabilità dell′antica Roma costituivano deviazioni dell′arteria principale della Sardegna, la "Caralibus – Turrem", la strada romana che partendo da "Turris Lybissonis" (l′attuale Porto Torres) attraversava longitudinalmente la Sardegna conducendo a "Carales" (oggi Cagliari), passando, tra gli altri, anche per i territori abitati dalla popolazione dei Coracensi. Questi ultimi, citati da Tolomeo, furono forse gli antichi popoli della città di "Corax" o di quei territori che, più tardi in età giudicale, furono accorpati in quella vasta divisione amministrativa denominata "Curatoria di Coros". Una evidente testimonianza dell′antica esistenza di una strada romana nel territorio di Usini è senz′altro costituita dalla edificazione di un ponte romano a due archi (oggi completamente distrutto, ma i cui ruderi erano ancora visibili appena due decenni fa) in regione San Giorgio, nei pressi della confluenza tra il rio Mannu ed il rio Mascari.


Anche il sito nel quale nacque e si sviluppò il primordiale villaggio di Usini è di origine antichissima; lo dimostrano il materiale litico (punte di freccia e raschiatoi di ossidiana e selce) e i manufatti ceramici di età romana e medioevale rinvenuti nell′area che costituisce indubbiamente la parte più antica dell′abitato: il rione di Corrau. Si tratta di una serie di reperti riferibili ad un arco temporale di alcuni millenni, grazie ai quali è possibile documentare, nell′area dell′attuale centro abitato, la sussistenza di insediamenti abitativi dalla preistoria ai giorni nostri, senza soluzione di continuità. 
Nel periodo del Giudicato di Torres il villaggio di Usini o Usune, come è citato nelle carte dei condaghi, fu annesso alla curatoria di Coros, al pari di altri villaggi quali Tissi, Ossi, Uri, Iteri, Torricla, Banios, Arave, Paulis, Mascar, Giunchi ecc. La Usini dell′età giudicale fu un ristretto agglomerato di abitazioni coincidente con gli attuali rioni denominati Corrau e Usineddu e racchiuso intorno alle chiesette di San Giovanni Battista e di San Pietro. Solo più tardi, a partire dalla seconda metà del XVIII sec., in età riformista, cominciarono a formarsi i nuovi quartieri di Sa Maja, Quirigu Murru e Chessa de Canes, con al centro Casteddu, l′odierna piazza Castello, posta al crocevia tra le antiche "carrela manna" e "carrela de sa funtana", il cui toponimo richiama il ricordo di antiche vestigia, forse riconducibili a strutture Altomedievali di cui, purtroppo, non rimane alcuna traccia.

Modalità di accesso:

Archivio concesso dal Comune di Usini

Indirizzo

Contatti

  • Telefono: 0793817000

Struttura responsabile

Ufficio Cultura e Tempo Libero

70, Via Risorgimento, Usini, Sassari, Sardegna, 07049, Italia

Telefono: 079 3817006
Email: serviziculturali@comunediusini.it
Telefono: 079 3817007
Email: socioculturali@comune.usini.ss.it

Pagina aggiornata il 11/12/2023